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martedì 18 maggio 2010

L'ORSO DINO

La maestra Colbertlado vi chiede un suggerimento per affrontare il problema dell'orso Dino presente nell'altopiano di Asiago e non solo...
Vi racconto la storia di Dino 

Dino viene dalla Slovenia, è giovane, cerca l’anima gemella e adora la carne di asina. Ha quasi diecimila fan su Facebook ma non sono pochi neppure quelli che vorrebbero tornasse da dove è venuto e c’è perfino chi, ma è una deprecabile minoranza, vorrebbe farlo fuori a colpi di fucile. Dino, nome in codice M5, è l’orso che da settimane sta terrorizzando gli abitanti dei monti vicentini e veronesi e che, per sfamarsi, ha dilaniato otto asine e assaltato svariati pollai. 
La sua storia monitorata comincia nell’ottobre scorso, quando viene catturato dal Servizio foreste e fauna selvatica della Provincia di Trento in val Canali, nella zona di Fiera di Primiero, dopo una strage di pecore. Ribattezzato Dino in onore di Buzzati, l’animale è originario dalla Slovenia e, al momento della cattura, aveva un’età compresa tra i 4 e i 6 anni, con un peso di 175 chili. I forestali decidono di applicargli due chip auricolari e una volta al giorno manda segnali utili per la sua localizzazione. Solo che non sempre c’è campo, come sa bene chi va per boschi e tenta di chiamare col cellulare, e così la comunicazione, come dire, è intermittente. Al risveglio dal letargo invernale, Dino si ritrova con una fame da... orso e, quindi, comincia il suo peregrinare di banchetto in banchetto. Gli esperti dicono che adesso, però, il suo principale obiettivo sarebbe quello di trovare una compagna e, quindi, starebbe cercando la via del ritorno per andare nella zona del Trentino in cui erano state liberate anche delle femmine. Non fa male agli uomini ed è una rivincita della natura, capace di affascinarci col suo mistero. Le persone che ci chiedono preoccupate se possono passeggiare o andare per funghi nei boschi non devono temerlo. Anzi, se hanno il destino di incontrare l’orso possono dirsi davvero fortunate».
Che fare? «Trattiamolo con rispetto - argomenta il comandante della Forestale - è l’uomo che si è sempre dimostrato nemico dell’orso, non viceversa. È l’uomo che lo ha sterminato facendolo scomparire. È l’uomo l’essere pericoloso, non l’orso».

Ora  spetta a voi pensate a una soluzione .......
Io faccio il tifo per Dino
ciao a tutti m. Loretta

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